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Policlinico NewsLetter. Anno 2 n. 3

Incontriamo il Volontariato: Dottor Sorriso

Il Dottor Sorriso
Il Dottor Sorriso

Dottor Sorriso ONLUS , nasce nel 1995 con la missione di rendere più serena la degenza dei bambini in ospedale, restituendo loro il sorriso, attraverso la clownterapia.
I clown di Dottor Sorriso ONLUS oggi operano in 27 reparti pediatrici di 16 ospedali, in 3 istituti di riabilitazione ed in un poliambulatorio, portando il sorriso ad oltre 20.000 bambini ogni anno, in 11 province di tutta Italia. Dottor Sorriso ONLUS è stata la prima organizzazione, nel nostro paese, ad introdurre la clownterapia anche negli istituti di riabilitazione, per portare il sorriso ai bambini affetti da disabilità intellettive e motorie.
Parallelamente, in questi anni, la Fondazione ha realizzato una serie di progetti internazionali, in supporto ad altre organizzazioni operanti in contesti di disagio o emergenza, come Macedonia, Afghanistan, Ucraina, Romania, India, Palestina e Burkina Faso.

 

La clownterapia

La clownterapia è un’attività professionale di supporto alla medicina tradizionale, parte integrante del programma ospedaliero. Si pone come uno strumento a disposizione dei responsabili dei servizi sanitari e dei medici nella loro opera di assistenza e cura dei bambini. E’ stato scientificamente provato che la clownterapia determina una riduzione fino 20% nella somministrazione di analgesici, dei tempi di degenza e dei tempi di miglioramento clinico oltre a un aumento delle difese immunitarie e del livello delle endorfine, con conseguente innalzamento della soglia del dolore.
I Clown Dottor Sorriso sono clown formati in modo specifico e in aggiornamento continuo per garantire sempre la migliore qualità del servizio di clown terapia, in contesti di forte criticità. In quanto professionisti, hanno una retribuzione. La formazione dei clown Dottor Sorriso consiste in un training specifico di 200 oreche riguarda, da un lato, le tecniche artistiche di improvvisazione e di divertimento clownesco, dall’altra, gli aspetti legati alla psicologia infantile, alla cura e all’igiene medica. A integrazione del percorso formativo, i clown vengono supportati da psicologi e medici per tutta la loro storia professionale.
Ove è possibile, i clown Dottor Sorriso lavorano in coppia seguendo lo schema comico del “buffo” e del “contrasto”. Essi entrano nelle camere, e si avvicinano ad ogni letto, sempre rispettando la volontà del bambino e dei suoi genitori. Durante gli interventi i Dottor Sorriso improvvisano giochi, scherzi, magie. Si aiutano con la mimica o la musica, con pupazzi, bolle di sapone e con tutte le modalità che il loro personaggio offre. Capacità di ascolto, tatto, sensibilità, premura e prudenza sono le loro doti fondamentali. Il loro compito principale è quello di sdrammatizzare le pratiche sanitarie, far sorridere i bambini e far dimenticare per un momento la condizione in cui si trovano. I Clown sono impegnati nel trovare il modo giusto di relazionarsi con ciascun bambino, coinvolgendolo in modo interattivo, in base al suo carattere e al suo stato di salute.

Mi chiamo davide, conosciuto in arte come Bubba

Ho intervistato Davide, giovane volontario dell’associazione conosciuto in arte come Bubba da una vita intera e come clown da 15 anni e non ha ritenuto di cambiare il suo soprannome anche nell’attività in associazione.
Davide, anzi scusa Bubba raccontami….
Davide/Bubba: “è molto importante fare passare anche solo 10 min diversi ai bambini e famigliari in quanto penso sia un momento che li accompagnerà per tutta la giornata. Al mio ingresso in reparto mi presento agli infermieri per chiedere chi posso visitare e come è lo stato di salute, sia psichico che fisico. Sono molto coinvolte e sono un punto di riferimento le maestre che informano soprattutto su altri aspetti, quali le difficoltà linguistiche che approcciamo con la mimica. Dipende anche dal contesto colturale da cui provengono i piccoli pazienti (eritrea – cinese)
Se il problema fisico è importante il semaforo rosso indica il non accesso.
Cominciamo scherzando con i medici gli infermieri, facciamo un piccolo briefing e poi facciamo una sorta di parata iniziando dal corridoio per farci vedere anche dai bambini che non possono uscire dalla stanza.
Arriviamo nell’area ambulatoriale, sono bambini che abbiamo già conosciuto nel ricovero, che ci conoscono e abbiamo instaurato un rapporto anche emotivo.
Bussiamo ad ogni stanza, con i genitori abbiamo un buon rapporto e feeling che ci accolgono volentieri.
Ad esempio oggi una mamma era uscita dalla stanza, seduta sulla panchina, non chiedeva nulla abbiamo improvvisato una sorta di attesa del tram e l’abbiamo coinvolta. Ci ha accolto volentieri – forse aspettava uncenno di accoglienza/ ascolto – e si è aperta.
Un altro episodio: un bambino molto arrabbiato per la malattia, lanciava i giochi guardava la TV, abbiamo preso dei giochi cominciato ad utilizzarli facendoli uscire dal letto dalla TV ed alla fine ha riso di gusto.
Quando interveniamo penso che dobbiamo essere come dei camerieri e cercare di cogliere la chiamata, capire se l’aria è pesante, comprendere come intervenire con la voce o con la fisicità e se intervenire prima con i genitori o con il bambini.
A me piace molto intervenire con gli adolescenti. Cerco di portarli su argomenti non della malattia e dell’ambito ospedaliero.
All’interno della stanza giochiamo con tutto ciò che è possibile vedere, toccare. Ad esempio io mi porto la carta igienica, disegnata, con i fiori, i rotoli di soldi, profumata.
Poche cose che possono essere utilizzate in tanti modi.
E’ importante sapere che il clown che entra nella stanza non è il clown del circo italiano o americano, deve avere un suo passato, una sua caratteristica peculiarità. E’ importante perché devi rimanere sul tuo personaggio, tenere scisse le due figure, il personaggio ti aiuta a tutelare la tua persona.”
Come si svolge la tua attività
Bubba: “L’attività si svolge in coppia il giovedì mattina dalle 9 alle 11 per ca 1 ora e mezza/due. Fare poco ma farlo bene. Occorre avere una sintonia di coppia, la formazione aiuta, nella coppia ci deve essere il bianco (preciso, lineare, non sbaglia, sicuro di se stesso, sa sempre tutto, l’augusto è il “poccione” di turno che rovina tutto, ottiene l’obiettivo casualmente.
Nella nostra coppia Miss Foster, tedesca precisa con lontana somiglianza a Mary Poppins chiamata in Italiaper rimettere sulla retta via Bubba proveniente da Ruschia di Bergamo (paesino di montagna inventato) con mucche al pascolo. Accento bergamasco.”
E’ importante la formazione nel vostro percorso, come affrontate l’ansia, la malattia, il sorriso?
Bubba: “ certamente fondamentale. Tre weekend l’anno ci si trova per tre giorni vengono affrontati l’aspetto psicologico e artistico con docenti che collaborano nel corso dell’anno con dott. Sorriso, una psicologa ed un clown professionistica, che hanno una loro formazione.
Ci si conosce e serve anche per le sostituzioni”.

Mirella Cantaroni
SFA - Referente Volontariato

 
 
 
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