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Policlinico News. Anno 3, n. 1, 1.3.2017

Il Cogeneratore
Il Cogeneratore

Policlinico: partita la cogenerazione. Assicurerà un risparmio economico e aiuterà a salvaguardare l’ambiente con una riduzione di 30% nelle emissioni di CO2 e di 2.200 tonnellate equivalenti petrolio all’anno

Da dicembre 2016, terminati i collaudi funzionali, al Policlinico di Modena è stato messo in funzione l’impianto di Trigenerazione, cioè un sistema di autoproduzione di Energia, che deve il suo nome al fatto che l’energia viene prodotta in tre forme: Elettrica, Termica e Frigorifera. Questo sistema permette di ottenere notevoli risparmi nell’acquisto di Energia, sfruttando sia la maggiore efficienza di produzione del sistema, sia la riduzione delle imposte sull’acquisto del Gas Naturale che alimenta il motore del Cogeneratore, sia altre forme di incentivazione. In sostanza, il cogeneratore è composto di un motore a Gas Naturale che fa girare un alternatore che produce energia elettrica. Il sistema consentirà un significativo risparmio nelle emissioni inquinanti pari a circa il 30% di CO2, mentre, in termini energetici, il risparmio di circa 2.200 TEP/anno (tonnellate equivalenti di petrolio ogni anno), pari a circa il 30% dei consumi storici.

Per sfruttare il calore prodotto in estate, quando non ce n’è bisogno per il riscaldamento – spiega l’Ing. Angelo Frascarolo, del Servizio Unico Attività Tecniche che ha seguito i lavori – è stato anche installato un Gruppo Frigo ad Assorbimento, il quale, partendo dal calore, produce Energia Frigorifera, sfruttando le particolari caratteristiche del cambiamento di fase della sostanza presente nel circuito, il bromuro di litio. Contemporaneamente, si è deciso di intervenire per realizzare la nuova Centrale Termica, allo scopo di risolvere i problemi di vetustà di quella esistente che, passando il tempo, aveva sempre più scarsa efficienza e affidabilità.Infine, per migliorare ulteriormente l’efficienza dell’utilizzo di energia termica e frigorifera, si sta passando a un sistema di trasporto dei fluidi termovettori a portata variabile, per ridurre l’energia elettrica di pompaggio e le dispersioni termiche”.

Questo insieme di impianti consentirà anche una notevole riduzione delle emissioni in atmosfera, per effetto dell’efficienza molto maggiore delle nuove caldaie. Per tenere sotto controllo questi aspetti, è stato attivato un contratto di ricerca con il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di UNIMORE, sotto la direzione scientifica della prof. Grazia Ghermandi, nell’ambito del quale sono state installate delle sofisticate apparecchiature per il controllo in continuo delle emissioni.

I parametri registrati verranno poi elaborati continuativamente nel tempo a venire, mediante un SW dedicato che simula la dispersione atmosferica delle emissioni, utilizzando i dati forniti in continuo dalla stazione meteo predisposta sul tetto del Policlinico e seguita dal meteorologo prof. Luca Lombroso dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
I parametri rilevati in continuo dalla nostra stazione meteo sono disponibili a tutti al link:
http://www.nesaftp.it/DATI_UTENTI/UNIMODENA/STAZIONE02/realtime.html

 
 
 
 
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