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Policlinico NewsLetter. Anno 1 n. 1

L'angelo rosso dei Vigili del Fuoco

Volontari
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Una delle figura mitiche del soccorso modenese è certamente quella del Colonnello dei Vigili del Fuoco Guido Iadarola, responsabile, tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta, del Nucleo Elicotteri dei Vigili del Fuoco, con sede a Modena. Nato a Benevento, Guido Iadarola (1928-2006) si era formato come elicotterista nei Vigili del Fuoco dove ha lavorato dal 1959 al 1993 insegnando a volare a generazioni di elicotteristi.Quando è andato in pensione, la sede del  Nucleo Elicotteri  dei Vigili del Fuoco è stata trasferita a Bologna (devo la maggior parte di queste informazioni al Dott. Ing. Giuseppe Iadarola che ringrazio moltissimo). Grande appassionato di volo, pilota e istruttore, il Colonnello Iadarola è intervenuto con l’inseparabile elicottero durante le più gravi calamità nazionali, dal disastro del Vajont del 1963, all’alluvione di Firenze del 1966 fino ai più recenti terremoti del Friuli (1976) e dell’Irpinia (1980). Nei primi anni della sua lunga carriera pilotava l’unico elicottero adibito al soccorso, l’Agusta Bell AB47 G2, che aveva solo due posti e sul quale la barella dei feriti era legata ai pattini, all’esterno del mezzo. Dalla fine degli Anni Sessanta  vennero l’Agusta Bell Jota poi l’Augusta Bell 206 che aveva 5 posti e permetteva finalmente, ribaltando i sedili dell’abitacolo, di alloggiarvi la barella. Questi elicotteri atterravano davanti all’ingresso dell vecchio Pronto Soccorso, spesso in condizioni difficili perché non esisteva una delimitata pista di atterraggio. Solo alla metà degli anni Ottanta fu la volta dell’Augusta Bell 205, derivato dall’elicottero utilizzato dagli Stati Uniti in Vietnam prima con funzioni militari, poi proprio di eliambulanza. Aveva 15 posti e permetteva, quindi, di caricare il paziente, l’equipe medica, l’equipaggio e le attrezzature. Era un velivolo molto più affidabile, ma anche più grande dei precedenti, e perciò non poteva più atterrare nello spazio antistante il pronto Soccorso; per questo motivo venne realizzata la piazzola di atterraggio in uno stretto spiazzo ricavato tra gli alberi dell’area dell’Ospedale.
Questo unico mezzo decollava dapprima dal Parco Novi Sad, vicino a via Berengario, poi  in epoca più recente dall’attuale Parco Ferrari, nei pressi di via Autodromo, sede del Nucleo Elicotteri. Prestava servizio di elisoccorso con competenza territoriale su tutta l’Italia Centro-Settentrionale e monitorava anche il traffico autostradale nei giorni di punta, compito ora svolto dalla Polizia Stradale. Innumerevoli sono stati i salvataggi da “ultimo minuto” effettuati a beneficio di persone travolte da fiumi in piena o intrappolate in situazioni critiche in montagna o bisognose di trasferimento in centri di cura specializzati. Sono migliaia le persone che devono la vita al Comandante Iadarola e al suo team, tra i quali vanno ricordati i motoristi Adolfo Casali, Alcide Bergamini, Giulio Canalini (solo per ricordare i più anziani, che non sono più tra noi), e ai medici che si alternavano con loro a bordo dell’elisoccorso.
Vale la pena ricordare alcuni di questi salvataggi che ci mostrano una realtà non troppo lontana nel tempo, ma diversissima per mezzi e organizzazione dalla nostra. Il 23 luglio 1972 l’Agusta Bell 205 di Iadarola trasportò dal Policlinico al Centro Grandi Ustionati di Torino un bambino di dieci anni con bruciature di secondo e terzo grado su tutto il corpo, a causa di un incidente nell’officina dello zio; il bambino si salvò grazie alla tempestività dell’intervento (Carlino Modena, Lotta disperata per salvare la vita a un bambino ustionato, 23.7.1972). Nel dicembre del 1972 l’Angelo Rosso, così era chiamato l’elicottero dei Vigili del Fuoco, partì da Modena alle sette di mattina per recuperare a Porto Potenza, nei pressi di Porto Recanati, il dottor Salvatore Amendolito, anestesista del Policlinico che, di ritorno dalle vacanze natalizie in Puglia, aveva avuto un incidente stradale procurandosi la frattura di sterno e spina dorsale. Proprio il tipo di ferite aveva sconsigliato il trasporto in ambulanza e quindi era stato richiesto l’intervento dell’elicottero che alle 13,40 era atterrato nell’area del Policlinico di Modena consegnando il ferito all’équipe di ortopedia (Carlino Modena, Un medico gravemente ferito trasportatoiall’ospedale in elicottero, 15 dicebre 1972). Un avvenimento del 1984 mostra le difficoltà di gestire la macchina dell’emergenza e dei trasporti, in assenza di un coordinamento istituito solo successivamente con la creazione della Centrale Operativa di Modena Soccorso (1990). Alle 11,05 del 6 settembre l’Agusta Bell 205 atterrò come al solito all’interno dell’area del Policlinico per caricare un bambino di un anno con un gravissimo blocco renale, che andava trasportato d’urgenza al Gaslini di Genova. Per un difetto di comunicazione tra l’ospedale e i Vigili del Fuoco all’appuntamento si presentarono solo i genitori senza il medico anestesista che, come da regolamento, doveva accompagnare il bambino durante il viaggio. Ci volle un’ora per trovare il medico disponibile, un tempo lunghissimo di attesa snervante, che per fortuna non ebbe conseguenze sull’esito del trasporto, perché il piccolo si salvò (Carlino Modena, Bimbo di un anno dal Policlinico a Genova in elicottero per un blocco renale, 7.9.1984). Un episodio, però, significativo dei problemi che avrebbero spinto le istituzioni sanitarie a creare una Centrale operativa che gestisse le emergenze. Il Colonnello Iadarola andò in pensione il 1° febbraio 1993, dopo 40 lunghi anni di lavoro durante i quali, assieme al suo equipaggio, è stato il punto di riferimento del soccorso dal cielo per la nostra Provincia.
Dal 21.06.2000 è attivo a Pavullo l’elicottero del Soccorso Alpino Regionale; si tratta di un moderno Eurocopter BK 117, dotato anche di verricello per recuperare gli infortunati in montagna, integrando il lavoro dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, sotto il coordinamento del Sistema Emergenza – Urgenza del 118 Regionale che ha sede a Bologna. Esso si occupa anche dell’addestramento dei Vigili del Fuoco e degli uomini della Protezione Civile ed è quindi il vero successore dell’Angelo Rosso. Oltre  al mezzo del Soccorso Alpino, il 118 Regionale si avvale anche di tre elicotteri dedicati, sempre Eurocopter BK ,117, uno a Bologna (dal 1985 all’Ospedale Maggiore), uno all’Ospedale Santa Maria della Croci di Ravenna (dal 1987), e uno all’Ospedale Maggiore di Parma (1988).

 

Gabriele Sorrentino

Modena, 1970 ca.; l’Agusta Bell Jota dei Vigili del Fuoco fermo nello spiazzo antistante il vecchio Pronto Soccorso. Da sinistra si riconoscono il Colonnello Guido Iadarola, e il motorista Alcide Bergamini
Modena, 1970 ca.; l’Agusta Bell Jota dei Vigili del Fuoco fermo nello spiazzo antistante il vecchio Pronto Soccorso. Da sinistra si riconoscono il Colonnello Guido Iadarola, e il motorista Alcide Bergamini
 
 
 
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