Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena
 
Versione stampabile della pagina

Policlinico NewsLetter. Anno 1 n. 2

15 ottobre: l’Urologia si è trasferita a Baggiovara

La reception
La reception

Con il trasferimento a Baggiovara al terzo piano del corpo 6 presso il Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino – Estense dal 15 ottobre 2015per la Struttura Complessa di Urologia, diretta dal prof. Giampaolo Bianchi, è cominciata una nuova era. Il reparto, dagli alti standard di comfort alberghiero potrà garantire le attività di degenza e tutte le attività di chirurgia programmata, ad eccezione dei trapianti. La collaborazione con le équipe del Nuovo Ospedale Civile, del resto era iniziata già nel 2007 con il progetto di utilizzo della piattaforma robotica. Al Policlinico rimangono le attività di consulenza garantite dalle 8,00 alle 15,00 per i ricoverati e per il Pronto Soccorso, tra cui la Cistoscopia e, per il momento, la Litotrissia extracorporea, oltre alle attività ambulatoriali per esterni.Il
nuovo reparto avrà 24 posti letto di degenza ordinaria più 2 di Day Hospital; tutte le camere con 2 posti letto sono dotate dibagno e aria condizionata.

 

Il trasferimento si è reso necessario, a seguito di valutazioni tra direzione e professionisti, al fine di assicurare il miglioramento delle condizioni ambientali e logistiche di una struttura che, a seguito delle necessità di intervento post sisma, ha trovato collocazione in un area che presenta standard di accoglienza e confort alberghiero non ottimali per il volume e la tipologia dei pazienti ricoverati. Contestualmente ciò renderà possibile l’attivazione di una riorganizzazione dei settori chirurgici del Policlinico con una ricaduta positiva sulle condizioni alberghiere dei pazienti ricoverati. “Un accordo, quindi, che va sia nella direzione di un miglioramento assistenziale, sia di un vantaggio organizzativo per la nostra Azienda. L’Urologia, comunque, rimane una struttura del Policlinico, inserita nei percorsi di didattica e ricerca e in quelli assistenziali del Centro trapianti di rene.” Come ha precisato ai media il Direttore Generale Ivan Trenti.

La nuova collocazione permetterà di affinare ulteriormente i rapporti di collaborazione e le integrazioni già attualmente esistenti con le équipe di professionisti presenti al NOCSAE, dove gli urologi da tempo svolgono attività chirurgica, ambulatoriale e di consulenza nei reparti. Inoltre questa nuova collocazione consentirà di sfruttare a pieno le potenzialità del Robot “Da Vinci” in Urologia che è, a tutt’oggi, il più importante campo di applicazione finalizzato ad incrementare l’attività formativa dell’equipe, di specializzandi e giovani urologi.

Il reparto in cifre

La Struttura Complessa di Urologia del Policlinico è punto di riferimento per tutte le patologie urologiche. Al suo interno lavorano, oltre al Direttore, 12 dirigenti medici. A questi si aggiungono il coordinatore infermieristico, 8 infermieri di sala operatoria, 21 infermieri del reparto (di cui uno per la Day Surgery) e 6 Operatori socio sanitari.

Nel 2014 sono stati 1.445 i ricoveri (952 nei primi sette mesi del 2015).135 i ricoveri in Day Hospital (93 nei primi sette mesi 2015), 436 le sedute operatorie (nei primi sette mesi 273) e 11.567 le prestazioni ambulatoriali (nei primi sette mesi 6.759). L’attività primaria del reparto è certo concentrata sulla cura delle patologie tumorali dell’apparato urinario. Per quanto riguarda la terapianella maggioranza dei pazienti viene eseguita, come tecnica di prima scelta, la Prostatectomia Radicale Laparoscopica Robot-Assistita (RALP). Altra voce importantissima dell’attività del Reparto è quella legata al Centro Trapianti del Rene, all’interno del quale collaborano urologi, nefrologi e anestesisti. Dal 1998 a oggi sono stati eseguiti 542 trapianti di rene (24 nei primi nove mesi del 2015). Infine, significativa l’attività, di “Stone Center” che ogni anno tratta centinaia di pazienti affetti da calcolosi reno ureterale. Dal 2002 gli interventi eseguiti a Modena sono stati oltre 6.200(di cui più di 1.200 interventi endoscopici e i restanti di litotrissia extracorporea), con una prevalenza di persone di sesso maschile, circa il 70% del totale. A conferma della qualità dell’assistenza va sottolineato che su circa 500 persone all’anno che si rivolgono allo Stone Center circa il 20% arriva da fuori provincia. La Struttura è stata accreditata come centro di riferimento europeo.

Attivo dal 2007, ma rinnovato nel 2012, il Robot chirurgico ‘Da Vinci’ permette la visione laparoscopica tridimensionale ad alta definizione. Punti di forza dell’innovativa tecnologia sono la sua bassa invasività, la precisione millimetrica dell’intervento, il maggior grado di libertà di movimento e la tecnologia “Endowrist” che annulla le incertezze della mano umana. A Modena tra il 2007 e il 2015 sono stati eseguiti 505 prostatectomie radicali robotiche, 14 tumorectomie renali, 29 plastiche del giunto pieloureterale (per un totale di 548 interventi). Ad utilizzare il robot oltre ai chirurghi del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense, e gli urologidell’Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico e dell’Ospedale di Carpi, anche i chirurghi della Chirurgia oncologica epato-bilio-pancreatica e chirurgia dei trapianti di fegato del Policlinico e dell’Otorinolaringoiatria del Policlinico.

Gabriele Sorrentino

 
 
 
Torna a inizio pagina