Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena
 
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Policlinico NewsLetter. Anno 1 n. 2

Policlinico work in progress – una mostra sulle nostre radici

La mostra
La mostra

Inaugurata il 2 novembre 2015 sotto la tettoia che costeggia il Giardino delle Rose e il Centro Servizi, la mostra Policlinico work in progressche riprende e adatta a un contesto espositivo nuovo quella proposta dall’Azienda al Palazzo Ducale di Modena (Accademia Militare) in occasione della cena di beneficienza tenutasi nel luglio del 2013. Abbiamo riallestito la mostra in questo spazio da poco recuperato perché ci è sembrato che essa riassuma alla perfezione lo slogan Policlinico Work in progress che sta qualificando questa fase della storia aziendale caratterizzata da un importante intervento di rinnovamento edilizio e organizzativo. In un momento storico così dinamico ci è sembrato utile ricordare le nostre origini, per porre in profondità le radici sulle quali si regge il rinnovamento. I testi sono stati ideati, partendo da quelli utilizzati all’Accademia. La mostra è composta di sette pannelli che raccontano la storia del Policlinico dalla posa della prima pietra sino ai giorni nostri. Nello strutturare l’esposizione abbiamo dato priorità al cantiere e a ciò che esso ha rappresentato per la città. Abbiamo poi raccontato tramite due pannelli le successive evoluzioni dell’ospedale sino ai giorni nostri. L’ultimo pannello tratteggia le possibili evoluzioni del Policlinico al termine dell’importante lavoro di ristrutturazione successivo al sisma del 2012. Il montaggio è stato effettuato dagli operatori del Centro Stampa, un grazie particolare va a Mirco Botti. La Direzione Servizi per l’Ospitalità ha assicurato la pulizia e la logistica della tettoria che ha preceduto il montaggio della mostra.

 

PANNELLO 1 - Policlinico, Cinquant’anni nel cuore della sanità modenese.

È il 1963 l’anno in cui il Nuovo Policlinico di Modena apre i battenti ed inizia ad essere il punto di riferimento per la cura dei modenesi. Dalle cronache di allora emerge che il
“trasloco” fu completato in circa due mesi, luglio e agosto. Nonostante l’imponenza della struttura e la sua importanza, non vi fu una vera e propria inaugurazione e quindi abbiamo pensato di considerare come data di apertura quella della nascita del primo bambino che si verificò il 17 luglio del 1963, mentre l’Ostetricia stava ancora terminando il trasferimento dal vecchio
Ospedale Civile.

Nel 1963 a Modena era sindaco Rubes Triva (1921-2001). Gli abitanti (dati del censimento del 1961) in provincia erano 511.355 (nel 2012, il dato arriva a 686.827), mentre i
residenti nel capoluogo arrivavano a 139.183 (nel 2012 il dato arriva 179.244). Nel mondo dello sport, il Modena Football Club disputava il campionato di Serie
A, l’Avia Pervia Modena (pallavolo), guidata da Francio Anderlini vinse lo scudetto 1962-1963 e la Ferrari nel mondiale arrivò quarta con l’inglese John Surtees.

PANNELLO 2 - Il concorso. “Se avanzo seguitemi”, il motto del progetto dell’architetto Ettore Rossi che risultò vincitore

[…] unisce economia di servizi a dignità di forma, perfetto ed agile funzionamento alla massima economia di gestione assicurando e contemperando le esigenze di cura con quelle di studio, il tutto ottenuto con criteri di modernità.” Con questa motivazione, il 24 marzo 1934, la Commissione esaminatrice assegnò la vittoria e il premio di 70.000 lire al progetto
dell’architetto Ettore Rossi. Al concorso parteciparono in 29: per garantire l’anonimato ciascun progetto fu identificato attraverso un motto individuato dai progettisti. Ettore Rossi scelse la frase “Se avanzo seguitemi”. Nella valutazione dei progetti pesò l’evoluzione architettonica del primo Dopoguerra. Sino a quel momento, infatti, in Italia prevaleva l’ospedale a padiglioni come il Galliera di Genova, costruito proprio negli anni Trenta, originariamente su un unico piano. Negli anni Trenta si cominciò a puntare sui due piani, per limitare l’occupazione di terreno. Dagli
Stati Uniti, però, giunse la moda degli ospedali a monoblocco, che si innalzavano su molti piani (in America fino a 20).

PANNELLO 3 - Il cantiere, un lungo percorso interrotto dalla seconda guerra mondiale.

Nel 1936, dopo quattro anni di ricerche, venne scelta l’area sulla quale sarebbe stato effettivamente costruito l’ospedale. Si optò per San Lazzaro, fra la via Emilia e la via
Vignolese, a un chilometro e mezzo dal centro cittadino. Nello stesso anno, la necessità di ottenere finanziamenti portò alla costituzione del Consorzio per la costruzione dell’ospedale, tra il Comune di Modena, l’Università, la Congregazione di Carità, l’Amministrazione provinciale, la Cassa di Risparmio di Modena e, con compiti consultivi, i Ministeri dei Lavori Pubblici e
dell’Interno. La guerra fermò i lavori anche se, almeno sino al 1943, il Consorzio continuò a operare. Il 5 novembre del 1950 Alcide De Gasperi venne a Modena e portò qualche speranza per il nuovo ospedale. Nel giugno del 1951, fu proprio il Ministro dei Lavori Pubblici del sesto governo De Gasperi, Salvatore Aldisio, a porre simbolicamente la prima pietra del nuovo cantiere.

PANNELLO 4 -Il 1963, l’anno dell’inizio dell’attività

Il 5 luglio 1963 il Sindaco Rubes Triva poté finalmente annunciare al Consiglio comunale il fitto calendario dei trasferimenti che si apriva con Patologia Speciale Chirurgica e si concludeva
con l’attivazione della Clinica Chirurgica. Stupisce che un’opera come il Policlinico, perno dell’edilizia modenese dell’epoca, non abbia avuto una cerimonia di inaugurazione ufficiale. In una riunione del Consiglio Comunale si parlò d’inaugurare l’ospedale il 15 settembre 1963 alla presenza del Presidente della Repubblica Antonio Segni (che era stato eletto nel 1962). In agosto la
Gazzetta dell’Emilia riprese la notizia, indicando una “data da stabilire in settembre” e ancora il 14 settembre quando si scrisse “Il presidente della Repubblica forse domani nella nostra città?” Segni non venne a Modena e il Policlinico non ebbe un’inaugurazione ufficiale. L’architetto Ettore Rossi per festeggiare l’avvio delle attività regalò dei fiori, delle ortensie, alle pazienti che per prime si trasferirono e brindò con i suoi collaboratori.

PANNELLO 5 - Un colosso di otto piani che ospita 12 reparti

Il Nuovo Policlinico non era identico a quello che aveva inizialmente progettato il suo ideatore. La prima versione del progetto, quella del 1934, prevedeva la realizzazione di un
grattacielo alto dieci piani, ridotti poi a sei nel progetto approvato nel 1937. Il Policlinico, così come sviluppato tra il 1952 e il 1963 rappresentava un ulteriore compromesso: era alto otto piani, anche se solo una parte dell’ultimo piano era abitabile mentre un’altra era adibita a solaio.

Al momento dell’apertura ospitava 12 reparti. Nel corpo centrale trovavano spazio, oltre a reparti di degenza, ambulatori, laboratori, uffici, anche reparti di supporto e servizi come il
Pronto Soccorso, la Farmacia, gli uffici amministrativi, un reparto centralizzato di sterilizzazione, una cucina, un reparto di lavanderia e stireria. All’epoca della sua apertura, la capacità totale del complesso ospedaliero era di 1.324 letti.

PANNELLO 6 - L’evoluzione

Dall’aperura del Policlinico sono trascorsi oltre cinquant’anni. Un tempo lungo che ha visto l’ospedale mutare nel tempo la sua organizzazione e il suo aspetto. Di seguito si riportano
alcune delle tappe più significative di questo percorso.

1976 - Trasferimento della Pneumologia al nuovo Padiglione ricavato nel campus del Policlinico.
1987-Inaugurazione della Palazzina di Medicina Legale e Anatomia Patologica.
1996 – Padiglione di Nefrologia e Dialisi (28 giugno).
2000 - Nuovo edificio per le Malattie Infettive dove hanno trovato posto anche la Degenza post-acuzie, la Medicina Nucleare, il Laboratorio di Microbiologia, il Laboratorio di Virologia
(27 ottobre).
2001 – Inaugurazione del Nuovo Blocco Tecnologico grazie al quale si superano le sale operatorie “di reparto” per un sistema nuovo in cui tutte le sale sono concentrate in uno spazio
dedicato.
2003 – Apertura del Centro Oncologico Modenese venne intitolato a Pier Camillo Beccaria: si tratta di un edificio moderno e funzionale all’interno del quale hanno trovato posto
l’Oncologia, l’Ematologia.
2009 - Inaugurazione del Nuovo Blocco Tecnologico alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: quarantasei anni dopo la sua apertura un Capo dello Stato ha
davvero visitato il Policlinico.

PANNELLO 7 - Dopo il terremoto del 2012: Il Policlinico cambia e si rinnova

I terremoti di maggio 2012 hanno sconvolto l’Emilia. Chi era al Policlinico in quei giorni ricorderà la paura e la frenetica attività di ridistribuzione dei reparti dai piani più alti a
quelli più bassi. Con tenacia, il quadriennio 2012-2015 ha visto le nostre terre risollevarsi dal sisma e anche il Policlinico di Modena ha partecipato a questo rinnovamento, in primis attraverso significativi interventi di consolidamento, ripristino e miglioramento edilizio. Il 22 dicembre 2014 Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia sono rientrate nelle loro sedi storiche
al 6° e 7°piano, completamente rinnovate. Il 18 giugno 2015 sono state inaugurate le nuove degenze del Dipartimento di Patologie dell’Apparato Locomotore. Nel maggio 2015 è stata bandita la gara di appalto per la ristrutturazione di 25.000 metri quadri del vecchio monoblocco. L’aggiudicazione dell’appalto è prevista per la fine del 2015 ed i lavori dovrebbero completarsi
nella primavera del 2018.

Tra le novità che cambieranno il volto del Policlinico spicca l’edificazione di una nuova palazzina che ospiterà le attività del Dipartimento materno infantile e che verrà realizzata in prossimità del nuovo Pronto Soccorso. Il progetto, approvato nel luglio del 2015 dalla Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria (CTSS), porterà, nel gennaio 2016, all’avvio della gara per la progettazione definitiva ed esecutiva; nel gennaio 2017 sarà bandita quella di aggiudicazione dei lavori che dovrebbero partire nel gennaio 2018 per concludersi entro il 2020.

Pannello n. 1Pannello n. 2Pannello n. 3

Mirella Cantaroni
Angelo Pappadà
Gabriele Sorrentino
Ufficio Comunicazione

 
 
 
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